Quando si parla di esterovestizione si intende un reato con il quale si cerca di sfuggire alle tasse del fisco italiano spostando la propria residenza fiscale all’estero, in un paese fiscalmente più agevolato, magari uno offshore.
La legge italiana prevede, come confermato da una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 16001 dell’8 aprile 2013, che una società avente sede legale all’estero deve in ogni presentare la sua dichiarazione fiscale nel nostro paese se svolge qui la maggior parte delle sue attività. Se tale obbligo non viene rispettato, l’amministratore della societ deve rispondere del reato di omessa dichiarazione e dunque “incappa” nell’esterovestizione.
Uno dei requisiti che viene considerato per valutare il discorso esterovestizione è se l’azienda ha una stabile organizzazione in Italia, fatto che si verifica se si svolgono in Italia sia la gestione amministrativa che gli atti fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo aziendale.
Se si dovesse avere una ditta estera (o se si sta pensando di aprirne una) ci sono diverse cose a cui prestare attenzione, in maniera particolare:
- la residenza degli amministratori della società deve essere all’estero
- le riunioni, sia formali che informali della società, devono essere svolte per la maggior parte del tempo all’estero
- le lettere di convocazione del Consiglio di Amministrazione devono essere consegnate all’estero
- le comunicazioni via fax o via e-mail devono provare che la società si trovi effettivamente all’estero
- in Italia non dovrebbero esserci conti correnti da cui trarre denaro per lo svolgimento delle attività societarie
- i documenti contabili devono essere tenuti all’estero
Il discorso esterovestizione è sempre molto delicato e molto difficile da affrontare, anche perché non c’è una normativa chiara in merito e bisogna rifarsi alle decisioni passate dell’Agenzia delle Entrate. In ogni caso la consulenza di un buon dottore commercialista è fondamentale per sapere cosa fare se si ha intenzione di lasciare il bel paese per andare a lavorare all’estero.