Pirelli dice addio all’Italia, anche se non fisicamente. A breve l’azienda italiana avrà un nuovo socio di maggioranza assoluta: i cinesi di Chem-China. Marco Tronchetti Provera, criticato e difeso al tempo stesso per la scelta di firmare un accordo che venderà la maggioranza del gruppo Pirelli, non ha avuto praticamente scelta considerando che ha provato a reperire capitali in Italia per almeno 10 anni, senza successo. L’operazione verrà finalizzata nel fine settimana e l’azienda milaese si va ad aggiungere alla lista di imprese italiane vendute all’estero, secondo Carlo Alberto Carnevale Maffè una strada segnata.
Secondo Il Sole 24 Ore, l’Opa arriverà probabilmente entro l’estate e prima di questo importante evento dovranno essere compiuti altri passaggi preliminari. Per prima cosa il delisting da Piazza Affari, poi la divisione dei rami aziendali nel comparto “camion e macchinari” (Pirelli Truck) e in quello “auto e moto” (Pirelli Tyre).
Nonostante la vendita, la sede di Pirelli rimarrà a Milano e Tronchetti Provera sarà ancora il CEO. Lo stesso Tronchetti Provera ha detto che l’arrivo dei cinesi è “una grande opportunità per Pirelli” dato che” la “visione strategica del gruppo cinese garantisce la stabilità di Pirelli”.
Dopo il delisting, Pirelli dovrebbe tornare in borsa entro 4 anni (la decisione spetta a Tronchetti Provera), qualora ciò non dovesse accadere si prevede un’opzione “put” in favore di Camfin e Rosneft, oltre che un’opzione “call” che permette ai cinesi di acquistare. Dal 1992 ad oggi la storia di Tronchetti Provera è ricca di successi importanti, lo sarà anche questa volta?